Il 31 luglio 2022 il nostro Clandistelle si è caricato lo zaino in spalla che, oltre ad essere carico di cibo, tende e acqua, conteneva tanta voglia di vivere un’esperienza intensa ed entusiasmante!
La Route “Cammino nelle terre mutate: da Norcia a L’Aquila” ha permesso alla Comunità di fare strada, di vedere gli effetti del terremoto e di vivere momenti faticosi ma anche di soddisfazione e gioia. Diversi sono stati gli incontri significativi: i cinghiali, Billy e la sua compagnia, la signora Maria, Pino, i volontari del movimento celestianino e tutti gli incontri lungo la strada (pochi ma buoni)!
Al 7 di agosto il bilancio è stato positivo: siamo tornati sani e salvi, bel tempo, bella gente e bei posti!
Ciao a tutti!
Oggi vi raccontiamo la nostra route, un’esperienza che ci ha aiutati ad avvicinarci come compagni di viaggio e amici.
Siamo partiti il giorno venerdì 20 luglio e dopo ore di viaggio in bus siamo giunti ad Altopascio (Lucca), dove abbiamo passato la prima notte.
Sabato mattina è cominciata la nostra avventura a piedi sulla via Francigena con meta finale Siena.
Questa route ci ha insegnato che camminare insieme, anche se faticoso, è comunque una gioia, ma soprattutto ci ha insegnato lo spirito di condivisione e di essere una comunità.
Assieme abbiamo passato momenti felici, ma anche momenti faticosi, che siamo riusciti però a superare grazie al sostegno reciproco.
In conclusione, questa route è stata un’esperienza unica ed emozionante.
In 7 giorni, dal 9 al 15 Agosto, noi ragazzi del Clan Busa ci siamo avventurati alla scoperta dell’altopiano della Majella entrando in contatto con la cultura e le usanze del luogo. 7 giorni di duro cammino, tanta fatica e moltissimo divertimento.
La partenza, dopo diverse ore di treno, è avvenuta a Caramanico Terme che oltre alla bellezza del borgo ci ha riservato un grande acquazzone con tanto di grandine, finita la tempesta senza rassegnarci abbiamo iniziato il cammino in direzione Decontra, frazione di Caramanico. A Decontra siamo stati accolti da un agriturismo dove siamo venuti a conoscenza di Nonno Paolino, simpatico vecchietto di 92 anni con tante storie da raccontare, terminato l’incontro abbiamo cercato l’area pic-nic e abbiamo piantato le tende.
Il secondo giorno è stato sicuramente uno dei più duri, da Decontra abbiamo raggiunto il rifugio Pomilio (1888 m) passando per il rifugio Di Marco facendo ben 1100 metri di dislivello. Siamo sorprendentemente arrivati a destinazione intorno alle ore 15 e abbiamo finalmente potuto goderci il pranzo. Nel pomeriggio il tempo è stato avverso e siamo stati costretti a rifugiarci nel rifugio con una fetta di torta e un caffè, in quelle ore abbiamo iniziato a parlare della carta di clan, un documento nel quale scriviamo come deve essere il nostro clan e in cosa si riconosce la nostra comunità.
Il terzo giorno, secondo l’itinerario dovevamo tentare di conquistare la vetta dell’impervio Monte Amaro(2793 m), tuttavia le condizioni del meteo hanno fatto cambiare idea ai nostri capi che dopo diverse ore di analisi e consultazioni hanno saggiamente deciso di eliminare la tappa e ricalcolare il percorso. Siamo quindi tornati a Caramanico passando per Deconta cambiando sentiero rispetto a quello del giorno prima, da Caramanico abbiamo preso un autobus per Sant’Eufemia dove abbiamo trovato ospitalità presso un campeggio che ci ha offerto una parte di terreno per piantare le tende, la sera abbiamo raggiunto il paese dove abbiamo mangiato pizza fritta proveniente dalla sagra, tornati in campeggio ci siamo immersi in una lunga e emozionante veglia alle stelle.
Il quarto giorno, dopo la messa, siamo ripartiti in direzione Passo San Leonardo per poi raggiungere verso sera Fonte Romana, probabilmente è stato il giorno più caldo poiché abbiamo passato diverso tempo sotto il sole e sulla strada asfaltata, alla sera però ci siamo ben rinfrescati con la gelida acqua della fonte e abbiamo ancora una volta discusso della carta di clan.
Il quinto giorno abbiamo raggiunto Campo di Giove riprendendo il programma iniziale, a questo punto noi ragazzi ci siamo divisi con il compito di chiedere ospitalità a perfetti sconosciuti nella speranza di trovare un tetto sotto cui dormire e un pasto caldo, fortunatamente tutti ce la siamo cavata al meglio sfidando i nostri limiti e imparando l’arte dell’arrangiarsi. Grazie a questa esperienza abbiamo avuto la possibilità di conoscere la bontà e l’ospitalità delle persone e del luogo.
Il sesto giorno ci siamo ritrovati tutti a Villalago, abbiamo dedicato la giornata alla scrittura della carta di clan, ci siamo poi diretti a Sulmona dove abbiamo dormito in parrocchia dopo aver passato diverso tempo a discutere della route appena vissuta in un momento di verifica collettiva.
L’ultimo giorno lo abbiamo perlopiù trascorso in treno sopportando pazientemente più di 180 minuti di ritardo.
Ora la route è finita e con lei anche l’anno scout è ormai giunto al termine. Ci rivediamo tutti ad Ottobre per un nuovo inizio.
Ai partecipanti al questionario.
Vi ringraziamo molto per il tempo che state per dedicare alla compilazione di questo questionario.
E’ stato pensato dai noi ragazzi del Clan del gruppo scout Bussolengo 1 per cercare di capire meglio le esigenze dei nostri coetanei e della popolazione dei Comuni di Bussolengo e Pescantina.
Clicca qui per essere reindirizzato al sito del sondaggio.
Grazie per la tua disponibilità e collaborazione
Ormai ci siamo,
il 13 giugno è vicino e anche il nostro gruppo parteciperà all’udienza generale indetta dal Papa. Partiremo da Bussolengo in 107 tra ragazzi e capi e ci uniremo agli altri 79893 pellegrini in piazza San Pietro. per questo momento di unione e di preghiera.
Pellegrini con Francesco…. Bussolengo 1 Presente!!
Questo è stato il tema sul quale noi, Clan-Destino del Bussolengo 1, abbiamo lavorato durante il nostro anno di attività per prepararci alla Route Nazionale, tenutasi nel Parco di San Rossore (Pisa) dal 7 al 10 agosto.
Insieme abbiamo riflettuto sul problema delle carceri e del loro sovraffollamento, incontrando anche varie testimonianze, come ex carcerati e associazioni che procurano beni di prima necessità al carcere di Montorio.
Alla fine di questo percorso ci siamo preparati per partire il 1 agosto dalla stazione di Verona per raggiungere Parma, dove abbiamo incontrato i due clan a noi gemellati (Parma 1 e S. Maria Capua Vetere 1) con i quali abbiamo trascorso i giorni della “route mobile”, dal 1 al 6 agosto, camminando insieme per le colline parmigiane.
Sole sopra e asfalto sotto, abbiamo raggiunto le località di Tizzano, Schia e Lagrimone, dove siamo stati ospitati in un monastero di suore di clausura e abbiamo avuto anche l’opportunità di ricevere una loro testimonianza.
Durante questi giorni abbiamo condiviso con i nostri compagni di viaggio le nostre esperienze di coraggio, ci siamo confrontati e abbiamo cominciato a scrivere la “Carta del Coraggio”, che poi è stata definita con tutti gli altri clan al “campo fisso” di San Rossore.
Il 6 agosto, ci siamo uniti a tutte le altre route svoltesi nell’Emilia Romagna e siamo partiti insieme in autobus per raggiungere San Rossore, dove ci aspettavano altri 30.000 scout.
Dopo la cerimonia d’apertura della Route Nazionale del 7 agosto, abbiamo assistito a numerose Tavole Rotonde e Laboratori che trattavano “argomenti di coraggio”, come per esempio mafia, futuro, fede e molto altro. Così passavano le nostre giornate, in continuo confronto con i nostri coetanei, fino ad arrivare al grande concerto serale di sabato 9 agosto, al quale hanno partecipato anche il cantante Frankie Hi-nrg, la ballerina senza braccia Simona Atzori e i Bamboo, un gruppo di percussionisti che usa come strumenti degli oggetti trovati per caso come bidoni, tubi ed elettrodomestici.
La route si è conclusa ufficialmente con la Messa del 10 agosto, durante la quale, sotto un sole che ci stava soffocando, abbiamo ricevuto anche una telefonata dal Papa. Dopodichè, a turno, ogni clan ha cominciato ha raggiungere la stazione o gli autobus per fare ritorno a casa.
Quel che c’è rimasto di questa fantastica route è sicuramente un enorme bagaglio di nuove esperienze e amicizie ma sicuramente anche la voglia di affrontare il futuro con le nostre forze e con le nostre azioni, per cominciare per lo meno a pensare un mondo migliore.